Cattolica Eraclea
Eraclea Minoa : teatro ed antiquarium
Una piccola frazione di Cattolica Eraclea, chiamata Eraclea Minoa, se pur composta da qualche casa e qualche stradine, è molto famosa ed il luogo ha molto da offrire, da un punto di vista sia culturale che naturalistico.
Varie ipotesi sono state fatte sull’origine del nome Minoa: dai greci che colonizzarono il luogo e provenivano dall’isola greca di Minoa o dai selinuntini che la conquistarono; oppure alla leggenda secondo cui, il Minosse, re cretese, avrebbe inseguito Dedalo fino in Sicilia per punirlo del tradimento subito; Minosse avrebbe poi trovato la morte proprio per mano dello stesso re sicano Kokalos, il cui regno era forse ubicato lungo le rive del fiume Platani.
Eraclea, invece, venne aggiunto in seguito in onore al semidio Eracle, eroe della mitologia greca figlio di Zeus e della mortale Alcmena, il cui culto era molto sentito.
Ubicata sul confine fra le aree di influenza dei Greci e dei Cartaginesi, fu contesa e colonizzata sia dagli uni che dagli altri. Passò anche sotto il dominio di Akragas, finché nel 132 a.C. fu conquistata dai Romani ad opera di Publio Rupilio .
La città viene citata da Cicerone nelle Verrine tra le civitates decumanae della Sicilia romana..
Nel I secolo a.C. fu abbandonata, forse in seguito ad un cedimento del terreno che trascinò in mare la parte sud dell’abitato e delle mura che la circondavano.
Dal I secolo a.C. l’archeologia registra un lungo abbandono e una nuova urbanizzazione soltanto nel V-VI secolo d.C. con la costruzione di una basilica funeraria. La città raggiunse l’apice del suo sviluppo urbanistico in epoca ellenistica.
Gli scavi, iniziati negli anni ’50 del secolo scorso, hanno messo in luce, oltre alle mura in parte visibili, anche i resti della cinta muraria della lunghezza stimata di circa 6 chilometri e otto torri quadrate.
Troviamo anche il teatro, la necropoli e l’abitato, con costruzioni risalenti a due fasi: una del IV-III secolo a.C. e l’altra del II-I secolo a.C.
Nei documenti la città è ricordata con tre nomi differenti: Macara, l’Eracle fenicio; Minoa, fondata secondo la leggenda dal re di Creta Minosse che fin qui aveva inseguito Dedalo; infine, Eraclea, colonia spartana.
Di grande interesse sono: il teatro, costruito alla fine del V secolo a.C., divisa in nove settori a dieci gradoni e si apre verso il Mare Mediterraneo ; gradini con conci di arenaria, e per altri, soprattutto per i gradoni delle mura di testata, con conci di marna.
L’ Antiquarium, piccolo ma ricco, custodisce i reperti trovati nelle abitazioni e nella necropoli: memorandum in ceramica figurata alle piccole statuette votive in terracotta, dalle anfore, ai vasi e brocche, suppellettili vari risalenti anche ai secoli antecedenti l’avvento di Cristo e le già citate conquiste.
Tutto racconta di Eraclea e ciò che fu un tempo.
Eraclea Minoa è posta nel territorio del comune di Cattolica Eraclea in prossimità del fiume Platani (antico Alico); la zona oggi prende il nome di Capo Bianco.
Scendendo dal promontorio, ci si può perdere sui litorali che lo costeggiano e nella “Riserva Naturale Foce del Fiume Platani”, che dal territorio di Cattolica Eraclea arriva fino a Ribera.
Ad Eracle Minoa e nelle immediate vicinanze vi è davvero tanto da vedere.
La spiaggia è fine e dorata, su di essa si affaccia una folta pineta e un affascinante promontorio bianco. Su quest’ultimo si trova il piccolo teatro greco citato prima e gli importanti reperti archeologici d’epoca greca e romana.