Realmonte
Scala dei Turchi: una bellezza che dura da millenni
A pochi passi dalla Valle dei Templi, si eleva dalle spiagge dorate una rara bellezza geologica: la Scala dei Turchi che con i suoi gradoni bianchi, domina da secoli la costa di Realmonte ed è uno dei simboli della Sicilia.
Le sue origini risalgono al Pliocene, tra i dai 2,5 ai 5 milioni di anni fa. Il sollevamento delle terre nei pressi dello stretto di Gibilterra ha comportato l’isolamento del mar Mediterraneo dall’oceano Atlantico causando così il prosciugamento delle acque e la sedimentazione di vari minerali: carbonati, gessi, salgemma, gessi. Quando lo stretto di Gibilterra si riaprì, l’acqua invase il bacino provocando il deposito dei sedimenti marini sui fondali e successivamente, lo scontrarsi della placca africana con quella euro-asiatica, contribuì a far riaffiorare dalle acque questa conformazione. Il vento, la pioggia e il mare hanno infine contribuito ad erodere la superficie.
È una falesia, cioè un costone a picco sul mare, composta da marna, una roccia argillosa e calcarea ed il suo tipico colore è dovuto ai Trubi che le conferiscono delle sfumature uniche dal bianco al crema, dal giallastro al bruno; è inoltre costituita da microfossili, gusci di conchiglia dalle dimensioni piccolissime che vivevano sui fondali marini prima che la Scala dei Turchi emergesse dalle acque.
I Trubi sono una formazione geologica tipica della Sicilia e la loro composizione è all’origine del profilo a gradoni della Scala dei Turchi. Il vento e l’acqua consumano con maggiore facilità la marna, mentre la roccia calcarea è più resistente. La differente velocità di erosione ha portato alla comparsa dei grandi “scalini”, mentre gli agenti atmosferici continuano a modellare la scogliera ancora oggi. La Scala dei Turchi presenta una forma ondulata, mossa, quasi a richiamare le onde del mare ai suoi piedi, con linee morbide, dolci e rotondeggianti.
L’imponente ed unico monumento naturale non è solo uno straordinario patrimonio di valore e bellezza, ma è soprattutto un bene molto fragile. L’erosione, il turismo di massa e anche i tristi casi di abusivismo edilizio hanno compromesso la stabilità del promontorio.
Il motivo per cui il sito viene chiamato “Scala dei Turchi” affonda le radici ai tempi dei saraceni. La leggenda locale, infatti, narra che i corsari saraceni del ‘500 i “Turchi”, cioè tutte quelle popolazioni che un tempo erano dedite alla pirateria, si arrampicavano su quei “gradini” naturali raggiungendo la cima della scogliera per rubare e conquistare i territori.
Ma, quando venne fondata la città di Realmonte, avvenuta secondo la ricostruzione storica in seguito alla battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571, ovvero dopo la sconfitta degli Arabi ad opera dei Cristiani, le loro incursioni diminuirono drasticamente.
Secondo i documenti dell’epoca, furono proprio le navi del Governo siciliano a dare l’assalto ai Saraceni: esisteva infatti una disposizione dei Vicerè per la quale chi catturava un turco ne diventava proprietario; da qui nasce il famoso detto siciliano ‘cu piglia un turcu è so’: chi riesce a catturare un turco se lo prende come schiavo, detto che tutt’oggi è vivo in Sicilia e viene citato nelle occasioni in cui regna disordine e ognuno cerca di arrangiarsi come può.
La parola ‘Scala’, è probabilmente un’alterazione del vocabolo di origine araba ‘Kallà‘, ossia “luogo riparato dai venti” o ‘porto’.
Le viste turistiche, le qualità storico-geologiche e le attrattive culturali della falesia, hanno portato l’Amministrazione comunale alla pratica per il riconoscimento della località come patrimonio dell’Unesco, al fine di tutelare la marna dal turismo selvaggio di massa. I numerosi crolli hanno compromesso la stabilità del promontorio e rappresentano un pericolo per l’incolumità delle persone.
Un luogo di osservazione per godere della bellezza della Scala dei Turchi è il belvedere del FAI (Fondo Ambiente Italiano) a ridosso della strada provinciale di Realmonte realizzato nell’ambito di un progetto di recupero e valorizzazione del territorio insignito della targa “I luoghi del cuore”. La Scala dei Turchi è stata proposta per diventare sito Patrimonio UNESCO
Al successo mondiale del sito hanno contribuito i romanzi e la serie tv di Andrea Camilleri con le indagini del commissario Montalbano ma anche le attenzioni di alcuni registi che hanno trasformato il sito in set per i loro film, fra i quali Malena del regista premio Oscar Giuseppe Tornatore.
Questo straordinario posto, come molti altri in Sicilia è inoltre legato alla storia di due sfortunati amanti, due dei tanti Romeo e Giulietta dell’isola, cioè la leggenda di ‘U Zitu e a Zita’.