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Sambuca di Sicilia

Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria

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La chiesa, si trova su corso Umberto I, ed è la parte superstite del monastero delle Benedettine fondato nel 1515 ed affiancato ad un chiostro, successivamente demolito per costruirvi la Piazza. Sono stati entrambi fondati dal nobile Giovanni Domenico Giacono d’Irlanda, il quale con un testamento nel 1515 volle che i suoi beni fossero lasciati in dono alla chiesa. L’edificio è in stile Barocco,  a una sola navata e l’interno si manifesta per i suoi stucchi, realizzati nel Seicento da Vincenzo Messina, scultore attivo anche a Palermo e contemporaneo di Giacomo Serpotta.

La struttura originaria comprendeva nella parte centrale la chiesa e in quella laterale il monastero, oggi adibito ad uffici comunali ed a casa canonica, mentre nel lato destro vi era il chiostro che confinava con la via del Mercato (oggi via Roma) e nella parte posteriore con la Via Telegrafo.
Avvenuta la soppressione delle corporazioni religiose in seguito all’emanazione delle leggi eversive, il fabbricato con giardino e cisterne, e tutto il gran patrimonio del Monastero, fu incamerato dal fondo per il culto. 
L’intero fabbricato fu successivamente ceduto al comune che in parte lo adibì a scuole elementari femminili, il resto fu abitato dalle monache superstiti alla soppressione sino al giorno 3 settembre 1907.
Nel 1927 gli amministratori del tempo fecero demolire del tutto la parte del fabbricato a destra della chiesa, per realizzare Piazza della Vittoria e il monumento ai caduti nella Grande Guerra.

La facciata principale delimitata da robuste paraste, presenta una scala che conduce al piano della navata.
Il portale con architrave sormontato da finestra con grata. La prospettiva in alto è chiusa da un semplice cornicione.
L’ Impianto rettangolare ad una sola navata colpisce per il pavimento in maiolica di Burgio risalente alla seconda metà del Settecento.
L’apparato decorativo in stucco fu una delle prime opere giovanili di Vincenzo Messina, allievo formatosi alla scuola dei Serpotta. Gli ornamenti comprendono statue raffiguranti le allegorie delle quattro Virtù, cariatidi su colonne, cartigli, conchiglie, festoni, corone, fusti, cornici, ghirlande, mensole, pinnacoli, pendenti, putti e angioletti, quadroni, riccioli, volute, stemmi, armi, particolari rifiniti tra motivi fitomorfi a foglia d’acanto.

Ciclo di affreschi, sulla volta è raffigurato il Matrimonio mistico di Santa Caterina realizzato da Fra Felice da Sambuca.
Degne di nota anche le statue di San Mauro e San Placido, cofondatori dell’ordine benedettino, e l’Eterno Padre. Tra le opere che arricchiscono la chiesa vi è una grande pala di altare di Fra Felice da Sambuca che raffigura la glorificazione del Marchese Don Pietro Beccadelli che dotò e arricchì il monastero e la chiesa di rendite e di opere d’arte. 
Nel 1721 in onore delle nozze del principe con donna Marianna Gravina Lucchesi che suor Virginia Casale di Rocca Menna – religiosa del Collegio di Maria di Sambuca – creò i dolci denominati “Minni di virgini”.

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