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Sambuca di Sicilia

Fra Felice da Sambuca: l’artista cappuccino

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Felice da Sambuca, al secolo Gioacchino Viscosi, nacque a Sambuca di Sicilia (Agrigento) il 13 agosto 1754, da Antonino Viscosi e Laura Gullotta, sesto figlio della coppia.

All’età di ventuno anni, entrò nel convento dei cappuccini di Monte San Giuliano (oggi Erice), dove il 17 settembre 1755 fece professione religiosa e indossò il saio francescano con il nome di Felice da Sambuca. Di lui, oltre alle innumerevoli opere, si conservano due ritratti; uno è nel convento dei cappuccini di Palermo e l’altro nella città natale.

Ebbe una prima formazione a Sciacca, presso la scuola del pittore Francesco Aversa e, in seguito, trascorse un breve periodo a Palermo presso la bottega di Olivio Sozzi (1690 – 1765), dove entrò in contatto con Vito D’Anna, Mariano Rossi, Gaspare Serenario e Gioacchino Martorana. Mentre, secondo altri, è più probabile – come ha proposto lo storico Citti Siracusano – che intorno al 1751, sia stato discepolo del confratello Fedele da San Biagio pittore siciliano.

A Sambuca, suo paese natale, realizzò le sue prime opere, tra cui un dipinto murale ad affresco con il “Transito di san Giuseppe” (oggi in parte andato parzialmente disperso) e alcuni dipinti su tela con “Orazione di Gesù Cristo nell’orto di Gethsemani” ed “Evangelisti” eseguiti nel 1760 per il convento dei cappuccini; inoltre, eseguì alcuni cicli di dipinti murali ad affresco per le chiese di Santa Caterina d’Alessandria, di San Calogero, di San Giuseppe, del collegio di Maria e dell’orfanotrofio.

Nel 1768 venne inviato a Roma: durante questo periodo eseguì un grande dipinto su tela con il “San Bernardo da Corleone in gloria” e cinque tondi ad olio con “Fatti e virtù del santo“, che sono andati dispersi.

Mentre, attualmente, si conservano nella Chiesa di Santa Maria Immacolata tre sui dipinti, olio su tela, che raffigurano: “Madonna con Gesù Bambino appare a san Bernardo da Corleone” e una Coppia di dipinti con “Morte del giusto” (detto anche Buona morte) e “Morte del peccatore” (o Cattiva morte): le due opere presentano soggetti devozionali dall’evidente contenuto didascalico e didattico molto richiesti dalla committenza religiosa e più volte riproposti dall’artista, i cui bozzetti sono attualmente conservati nel convento dei cappuccini di Caltanissetta.

Nell’Istituto storico Frati Cappuccini di Roma sono custoditi, inoltre, quattro bozzetti con le “Storie della vita di san Lorenzo da Brindisi“.

Si datano fra il 1770 e il 1771 i dipinti, olio su tela, per la cappella di San Bernardo nella chiesa dei cappuccini di Burgio (Agrigento) e la pala d’altare nella Chiesa di Santa Maria della Bagnara a Castronovo di Sicilia. (Palermo).

Nel 1777, Felice da Sambuca, fu trasferito nel convento di Torricchio, frazione di Uzzano (Pistoia) dove rimase per quasi un anno e dove lavorando con grande alacrità, eseguì molti di dipinti per le chiese e conventi della Toscana. In particolare, per la Chiesa di San Pietro Apostolo a Buggiano, comunemente nota come Santuario del Santissimo Crocifisso, eseguì i dipinti, olio su tela, raffiguranti: “Quo vadis Domine“, “Guarigione del paralitico“, “San Pietro liberato dal carcere“, “San Pietro e la caduta di Simon Mago“, “Miracolo di san Francesco di Paola“.

Nel convento di Torricchio, sono conservati: “Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Bernardo da Corleone e san Felice da Cantalice“, “Martirio di san Fedele da Sigmaringen e di san Giuseppe da Leonessa“, “Incoronazione di spine“, “Madonna addolorata“.

Nella fase toscana, si notano anche i dipinti, olio su tela, attualmente collocati nel Seminario vescovile di Pistoia, ma provenienti dal convento dei cappuccini della stessa città, che presentano:  “Predica di un santo francescano“; “Beato Bernardo da Offida“.

Infine, sempre nel territorio pistoiese, gli viene attribuita la pala d’altare della Chiesa di San Bartolomeo a Collodi, frazione di Pescia, raffigurante: “Madonna con Gesù Bambino in gloria tra angeli con sant’Agata, san Girolamo e le anime del Purgatorio “(1777-1778), olio su tela.

Dopo il suo ritorno in Sicilia, Felice da Sambuca continuò a lavorare alacremente per chiese e conventi di tutta l’isola, dedicandosi in prevalenza a quelli dei Ordine dei Cappuccini, ma lavorando anche per gli altri. La sua lunga e vasta della produzione siciliana è dovuta soprattutto alla rapidità di esecuzione e alla tendenza alla ripetitività dei soggetti sacri – esortata dai committenti – che lui riproponeva più volte, anche se con alcune varianti.

Tra i dipinti più significativi e pregevoli si ricordano quelli conservati presso il Convento dei Cappuccini di Sciacca (Agrigento):

Davide, Geremia, Gesù Bambino, Gesù Bambino appoggiato alla croce, Gesù Bambino e il san Bernardo da Corleone, Madonna di Loreto, Madonna addolorata, Madonna dei miracoli, Madonna vigila Gesù Bambino dormiente (detto anche Veglia materna), Storie della passione di Gesù Cristo, Santa Maria Maddalena

Nella chiesa cappuccina di Menfi (Agrigento) si conserva la Lavanda dei piedi.

Nella Chiesa dei Cappuccini di Caltabellotta (Agrigento),  vi è una pala d’altare con Madonna con Gesù Bambino e santi e frati cappuccini in adorazione.

Le opere del frate si trovano : nella chiesa delle benedettine di Naro (Agrigento), attualmente conservati nella Biblioteca Feliciana dipinti raffiguranti la Madonna delle Rose, San Gregorio Magno e la guarigione di Tobia

Nella Chiesa di San Clemente (detta anche Sant’Annedda) a Salemi (Trapani), dove realizzò il ciclo di dipinti, olio su tela, con Storie della vita di Gesù Cristo, tra i quali si notano: la Natività, Adorazione dei Magi, Fuga in Egitto, Battesimo di Gesù.

per la Chiesa dell’Immacolata Concezione sempre a Salemi (Trapani), dove eseguì alcuni interessanti dipinti che presentano: Lavanda dei piedi, Flagellazione, Crocifissione.

A San Cataldo (Caltanissetta), la Chiesa di San Francesco d’Assisi eseguì un dipinto , inserito nella mostra lignea dell’altare maggiore, raffigurante: “Madonna con Gesù Bambino tra san Michele arcangelo, san Giuseppe, san Cataldo, san Francesco e santa Chiara d’Assisi.”

Una delle opere più impegnative e di maggiore interesse dell’artista è costituito dal ciclo di cinque dipinti, olio su tela, con Storie della vita di San Benedetto da Norcia eseguiti intorno al 1780 per la Chiesa di San Benedetto di Partanna (Trapani).

Alcune opere furono realizzate dal pittore a Caltanissetta, molto probabilmente durante un suo soggiorno presso il Convento dei Cappuccini in contrada Pigni, oggi conservate al Museo Diocesano “Giovanni Speciale”. 

Nelle opere nissene sopradescritte e in genere in tutti i suoi dipinti a soggetto sacro, l’artista mostra di essere sia ancorato schemi e canoni tradizionali dettati dalla Controriforma, sia influenzato dai toni solenni e convenzionali della pittura settecentesca d’impianto classicistico e accademico.

Nell’isola, eseguì ancora alcuni interessanti dipinti che si trovano ad Alcamo, Corleone, Ciminna, Cefalù.

Fra le ultime sue opere vanno menzionate le grandi pale della chiesa di SS Maria Addolorata di Marsala, datate 1790.

Felice da Sambuca trascorse gli ultimi anni della sua vita nel convento dei cappuccini di Palermo, dove nell’anno 1800 dipinse alcune pale per gli altari laterali della Chiesa di San Francesco a Naro (Agrigento), tra cui l’allegoria della Fede, Morte del Peccatore, Gesù Cristo Redentore appare a San Calogero.

Per la beatificazione del Ven. Fra Bernardo da Corleone, pure Cappuccino, Fra Felice fu chiamato in Roma a dipingere quadri per adornare la basilica di S. Pietro. Fra Felice li dipinse in pochi giorni, per cui il Sommo Pontefice lo nominò Principe di Accademia.

Morì il 4 dicembre 1805 all’età di 71 anni e dopo 51 anni di vita religiosa nel convento dei Cappuccini a Palermo.

Su istanza del Rev. P. Lorenzo di Palermo, Vicario Provinciale, il 29 marzo 1817, il cadavere di Fra Felice fu esumato e collocato in sito più onorifico a destra dell’altare maggiore della detta Chiesa dei Cappuccini di Palermo, ove si conserva tutt’ora. Dentro la cassa che contiene il cadavere fu posta una bottiglia di vetro dentro la quale fu chiusa una pergamena

A memoria ed onore del frate cappuccino, il 22 aprile 2018, a Sambuca di Sicilia (Ag), è stata inaugurata una targa commemorativa alla casa del noto pittore siciliano. Alla Presenza del Sindaco Leonardo Ciaccio, del vice sindaco Giuseppe Cacioppo, dell’assessore Maria Mulè e di altre personalità convenute, il Ministro Provinciale di Palermo, fr. Salvatore Zagone, ha benedetto la targa posta in Via Roma, Cortile Viscosi:

<<In questa casa il 13 agosto 1734 nacque / Fra Felice da Sambuca / al secolo Gioacchino M. Antonio Viscosi, frate cappuccino e pittore insigne / che ha predicato col suo virtuoso esempio / ed evangelizzato attraverso le sue opere / che ebbero vasta e meritata>>

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