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Terre Sicane

Riserva Naturale dello Zingaro: una bellezza tutta da scoprire

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Sette chilometri di natura incontaminata, ecco la meravigliosa Riserva Naturale dello Zingaro dove vivono e nidificano i rapaci, dove è possibile osservare piante e animali rari e di assoluta bellezza, una delle più famose Riserve d’Italia sita nel tratto di costa che va da San Vito Lo Capo a Castellammare del Golfo.

Chiamata Cetaria dagli antichi greci e romani, per l’abbondanza dei tonni che si incontravano nelle sue acque ammirare questo gioiello siciliano è un’esperienza entusiasmante.

Determinante per la vegetazione è il clima, con una temperatura media annua di 19°C e il ristagnano di banchi di nebbia provenienti dal mare che sostengono microclimi umidi.

La vegetazione è un’esplosione e specie diverse: gli olivastri, i mandorli selvaggi, i carrubbi, palme nane e molteplici orchidee.

La palma nana, simbolo indiscusso della Riserva dello Zingaro è presente in tutta la zona: con le sue foglie, i contadini creavano oggetti di uso quotidiano, dai canestri alle scopo, molti dei quali sono oggi custoditi nel piccoli Musei della Riserva.

Il verde della macchia mediterranea, i colori misti dei fiori e delle foglie si mescola al rosso e bianco delle rocce e tutto si riflette nel blu del mare.

La Riserva ospita il Limonium flagellare (limonio), endemico esclusivo nel tratto di costa compreso tra lo Zingaro e Balestrate; l’Helichrysum rupestre cioè il perpetuino, Dianthus rupicola (garofanino), il Fiordaliso di Sicilia, la finocchiella, il cavolo selvaggio, Hieracium cophanense, conosciuto come lo sparviere di Monte Cofano, l’erba perla,  Minuartia verna, il Vilucchio turco e il rarissimo Limonio di Todaroanum (limonio di Todaro).

Posto ideale per gli amanti di birdwatching dove vivono o transitano oltre 40 specie diverse di volatili, tra cui alcune molto rare o in via di estinzione: ad esempio l’aquila del Bonelli che si riproduce regolarmente deponendo uno o due uova. Il rapace è stato una delle ragioni che hanno portato all’istituzione della riserva naturale.

Frequente è possibile vedere il velocissimo falco pellegrino, il gheppio piccolo falco dal colore castano bruno, il corvo imperiale, la coturnice di Sicilia che riesce qui a mantenere popolazioni stabili, lo zigolo, la poiana dalle grandi ali caffe-latte mentre di notte escono allo scoperto civette i barbagianni e allocchi.

Fanno parte degli oltre 40 uccelli stanziali: il gabbiano, la cinciallegra,  tra gli arbusti è possibile ammirare se si ha vista aguzza e fortuna la graziosa cresta dell’upupa, ascoltare il canto dello scricciolo o dello zigolo e quello del piccolo usignolo di fiume, che a dispetto del nome vive nascosto fra gli arbusti.

Incontri più ravvicinati sono quelli con il coniglio, il riccio, la donnola, la volpe, e di notte l’istrice la cui presenza è segnalata dagli aculei bianchi e neri disseminati qui e là. Fra i rettili sono diffusi il nero biacco, la coronella il saettone, tutti non velenosi e la vipera.

La fauna minore è caratterizzata da mantidi, farfalle colorate e coleotteri vari, bombi e il grande panfago una cavalletta verde lunga 7 – 8 cm. incapace però di volare.

Nelle zone umide vive il Discoglosso dipinto, anfibio simile ad una rana, assente nel resto d’Italia. Vanno segnalate anche le 8 specie di pipistrelli che di giorno vivono dentro cavità ed una serie di roditori tra cui il topo quercino.

Gli incontri con gli animali selvatici non frequenti ma non programmabili: scorgere all’improvviso  un rapace, un piccolo roditore o qualunque altro abitante di questo paradiso procurerà forti e piacevoli emozioni ad entrambi.

La riserva dello Zingaro è perfettamente fruibile da tutti, tre sono i percorsi classici: il primo corre lungo la costa è il più frequentato e anche il meno impegnativo, il secondo, un po’ più faticoso, procede a zig zag sul territorio, , mentre il terzo è riservato ai più sportivi, e attraversa tutto lo Zingaro.

Lungo i sentieri ci si può riposare o addirittura pernottare nei rifugi, chiedendo anticipatamente il permesso alla Riserva.

Non occorre dire che è categorico non sporcare, non inquinare, rispettare mare, terra e cielo per il benessere della flora e della fauna.

l’unico divieto riguardante il mare e la balneazione, è quello di rimanere oltre i 300 metri dalla riva con barche a motore acceso.

Malgrado ne fosse stata prevista una, la costa dello Zingaro è una delle pochissime in Sicilia senza strada litoranea. Poteva essere l’ennesima striscia nera di asfalto o l’ennesima l’opera incompiuta ma nel 1976, per ottenere la sospensione dei lavori, parecchie associazioni naturalistiche si unirono per una protesta: aiutati da una solida campagna pubblicitaria mirata a sensibilizzare l’opinione pubblica, il 18 maggio del 1980, la volontà di preservare la zona si concretizzò con una marcia di protesta migliaia di persone che presero possesso del territorio in modo pacifico ma risoluti a salvare quell’angolo incontaminato.

Franco Russo, allora dirigente dell’Azienda Foreste demaniali, attivista del WWF e tra i promotori della mobilitazione raccontò : “Sarebbe stata una iattura se gli avessimo permesso di costruire su uno degli ultimi paradisi naturali rimasti in Sicilia“.

Il successo della marcia fu costruito con grande abilità da Russo che insieme a WWF, Legambiente, Club Alpino Siciliano, Italia Nostra, Arci e Associazione Forestale iniziò a organizzare già da gennaio la raccolte firme, giornate di sensibilizzazione e incontri, grazie anche al coinvolgimento dei media locali e nazionali.

Con la legge regionale 98/81, viene ufficialmente istituita la RISERVA NATURALE ORIENTATA “ZINGARO“, prima riserva in Sicilia affidata in gestione all’Azienda Regionale Foreste Demaniali.

All’interno dell’area della Riserva orientata dello Zingaro si trovano ben 5 piccoli Musei:

il Museo Naturalistico, il Museo della Manna, il Museo dell’Intreccio il Museo della Civiltà Contadina illustra il ciclo di lavorazione del grano. È possibile vedere all’opera artigiani intrecciatori che con maestria lavorano le fibre vegetali, ottenendo oggetti diversissimi e il Museo delle Attività Marinare, rudimentali oggetti da pesca e altre testimonianze dello stretto legame tra uomo e mare. il primo entrando dall’ingresso Nord.

La Riserva, splendida e unica è assolutamente da visitare, percorrere e vivere

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